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LAVORO MINORILE: ambiti, settori e multinazionali

Longhi Denis


La più alta percentuale di minori sfruttati si registra nel settore primario, soprattutto nelle coltivazioni di cotone, tabacco e cacao. Un'altra buona percentuale di minori è impiegata invece nelle fabbriche, realizzando fiammiferi, fuochi d'artificio, vetri, tappeti, palloni, scarpe, indumenti.

Lo sfruttamento del lavoro minorile si concentra maggiormente in Asia e soprattutto in Cina, dove abbiamo testimonianze su multinazionali come Apple nelle cui fabbriche, nel 2010, furono trovati ben 91 bambini lavoratori.

Una storia scioccante, riportata su China Labor Watch, afferma che un ragazzino di 14 anni di nome Liu Fozang che lavorava in una fabbrica di prodotti elettronici per Canon, Samsung, Sony e Asus, sarebbe stato trovato morto nel proprio letto del dormitorio. Secondo alcune testimonianze, i giovani operai lavorano per 12 ore con due interruzioni per i pasti e con l’obbligo di lavorare altre 12 ore di straordinario in caso di necessità; negli ultimi anni sono stati impiegati molti scolari di età inferiore ai 16 anni.

Timberland per confezionare un paio di scarpe vendute poi a 150 euro, paga un ragazzino di 14 anni 45 centesimi per 16 ore di lavoro al giorno e lo costringe a dormire in fabbrica senza concedergli né ferie né assicurazione.

Disney, di cui alcuni dei suoi pupazzi sono prodotti dal lavoro di minori, spesso sottoposti non solo allo sfruttamento lavorativo, ma anche alla violenza fisica e alle molestie sessuali.

Mattel, la più grande produttrice di giocattoli, tra cui la famosissima Barbie, impiega bambini e adolescenti sotto i 14 anni, sottoposti a turni di lavoro pesantissimi, in locali scarsamente aerati, malsani, in cui si impiegano sostanze chimiche velenose.

Nike paga i suoi operai 17 centesimi l’ora e insieme ad Adidas, Puma e Reebok è tra le aziende più accusate nello sfruttare bambini nella produzione di scarpe e articoli sportivi.
































Victoria’s Secret in Africa sfrutta il lavoro minorile per piantare e raccogliere il cotone, come riportato dal giornalista Cam Simpson dopo la sua esperienza di sei settimane in una piantagione di cotone in Burkina Faso, dove ha assistito allo sfruttamento di bambini che lavorano intere giornate senza essere pagati e a volte vengono anche picchiati. Nel reportage viene raccontata la giornata della tredicenne Clarisse Kambire che doveva raccogliere cotone per produrre slip zebrati e quando non lavorava abbastanza velocemente veniva picchiata dal suo principale.

H&M ha ammesso che in Turchia sono sfruttati bambini nelle fabbriche di un fornitore e vengono pagati poco e subiscono abusi sessuali.

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