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CALVINO: IPOTENUSA TRA CULTUREORTOGONALI

Durante la giornata di giovedì 25 gennaio 2024, nell’Aula Magna del

Liceo Scientifico Laurana, Gian Italo Bischi, ordinario di Metodi

matematici presso l’università di Urbino, ha tenuto un convegno

intitolato "Calvino e la Scienza". All’incontro hanno partecipato tutte

le classi seconde del Liceo Scientifico.

La prima parte dell';incontro è stata un'introduzione generale alla

carriera dello scrittore e alle sue opere.

Il professore ha subito definito Calvino come "ipotenusa tra culture

ortogonali", perché il poeta è visto come nesso tra cultura scientifica

e umanistica. Infatti è stato uno scrittore e giornalista che però era

appassionato e interessato anche di matematica, fisica, astronomia,

botanica...

Il concetto che è stato ribadito più volte durante il convegno è

racchiuso in una citazione di Calvino che si può così sintetizzare: il

vero apprendimento, la vera cultura si acquisisce con la diversità.

Il professore Bischi, infatti, ci ha esposto la vita dell’autore

mostrandoci che il suo apprendimento è sempre stato completo sia

dal punto di vista scientifico che da quello umanistico. Italo, infatti,

nasce nel 1923 a Cuba e cresce in una famiglia di scienziati.

Nonostante il suo retroterra culturale familiare, decide di iscriversi

alla facoltà di letteratura forse per allontanarsi dalla scienza, che lo

aveva accompagnato fin da piccolo. Tuttavia durante la sua vita

continua a coltivare il suo interesse per la scienza.

Infine il professore Bischi ha illustrato alcune delle principali opere

dell’autore. Le prime opere di Calvino, come "Il sentiero dei nidi di

ragno", trattavano di temi neorealistici, come la lotta partigiana.

Successivamente si dedicò a racconti fantastici come "Marcovaldo"

e la trilogia "I nostri antenati". Nel 1956 pubblicò "Fiabe italiane",

seguito da racconti sociali che denunciavano problemi attuali come

l'inquinamento. Gli anni '60 portarono a importanti cambiamenti,

come la crescita economica in Italia e la corsa allo spazio durante

la guerra fredda, cambiamenti che influenzarono i suoi romanzi

calviniani.

Calvino si avvicinò al mondo scientifico grazie a seminari tenuti a

Boston dal fisico Giorgio de Santillana, e in lettere aperte al

"Corriere della Sera" sottolineò l'importanza dell'unione tra le sfere

culturali, incoraggiando una collaborazione tra scrittori e scienziati.

Questo si riflette nelle sue opere, come il romanzo "Le

cosmicomiche" in cui narra gli eventi celesti, o "Palomar" che

esplora la complessità del mondo circostante. In queste opere si

evince il connubio tra cultura umanistica e scientifica.

L’incontro ci lascia una maggiore consapevolezza sull’importanza di

avere una conoscenza il più possibile completa, onnicomprensiva e

capace di allargare i nostri orizzonti culturali.


Tommaso Bozzi, 3B LSO



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