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Bisogna credere per giurare

Anche quest’anno il liceo scientifico Laurana Baldi ha deciso di prendere parte al Progetto di Letteratura contemporanea “Rapsodia”. Durante gli scorsi mesi gli studenti, assieme ai loro docenti, hanno letto il libro “Il giuramento” dello scrittore, sceneggiatore, giornalista  Claudio Fava e,  a conclusione, venerdì 12 aprile, presso l’Aula Magna del Polo scientifico Paolo Volponi dell’Università di Urbino, si è tenuto l’incontro con l’autore.

 

Durante queste ore noi studenti abbiamo avuto il piacere di trovare le risposte alle domande sorte durante la lettura, riuscendo anche a cogliere meglio il significato di un libro che tratta temi di grande spessore, ambientati in un’epoca altrettanto complessa, quella del fascismo. Tutto ciò è stato  reso possibile dalla disponibilità dell’autore, che, presentato dalla Dirigente Scolastica Claudia Guidi e dalla referente del progetto, la prof.ssa Fabiana Ciacci, ha spaziato da temi quali gli orrori dei regimi, la pericolosità dell’omologazione e dell’indifferenza, fino al valore di un giuramento. Con il primo intervento di una studentessa, infatti, siamo entrati già nel punto chiave attorno a cui gira il significato del libro. L’ autore ha spiegato il senso  di “decenza” come  motore  delle azioni del protagonista, il medico legale Mario Carrara,  che fu uno dei 12 professori che si rifiutarono di prestare giuramento al regime fascista.  Ha sottolineato dunque che la virtù civile, mostrata in questo caso dal professore, non si fonda sul coraggio, bensì sul rispetto di sé e del proprio lavoro. 

“Lo faccio solo per me. Del fascismo non mi importa nulla... Se agli italiani piace Mussolini, se lo tengano! E anche la scienza... l’abbiamo già corrotta abbastanza piegandola ai nostri capricci... Non sarà il fascismo a renderla più serva di quanto non sia già. Ma quegli studenti, Tilde... sono l’unica cosa che mi è rimasta! Devono saperlo che questo giuramento è indecente! Ridicolo come una festa in maschera! Almeno questo al fascismo non dobbiamo regalarlo... la nostra decenza…”

 

Attraverso un’altra domanda Claudio Fava ha parlato poi  dell’anticonformismo rappresentato da quei 12 professori che, rispetto ai 1238 che avevano giurato, all’epoca sembravano voci flebili nel deserto, ma che oggi possiamo considerare come i primi che diedero una svolta per il recupero della libertà. 

Si è poi passati a trattare della trasfigurazione letteraria della vicenda, precisando  che la trasversalità del romanzo, che parla della vita di Mario Carrara, ha come obiettivo non quello di raccontare semplicemente la vita di qualcuno realisticamente , ma quello di portare un esempio per tutti quanti, universalmente valido nel tempo e nel luogo 

 

Questo incontro è stato per noi importante spunto di riflessione, in quanto la storia di un uomo che ha disobbedito è diventata  simbolo del nostro tempo, pervaso dai nuovi conformismi a cui, involontariamente, ma spesso inevitabilmente, tutti noi ci adeguiamo e che invece dovremmo criticare in nome della nostra coscienza.

Giulia Cagnoli III B 







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