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Donne nella scienza: la battaglia di Rosalind

Aggiornamento: 23 mag 2023

Quanto hanno pesato gli stereotipi di genere nel disconoscimento del contributo delle donne alla ricerca scientifica? Quante sono state le voci femminili silenziate, represse, rimaste inascoltate nella storia del progresso?

La mattina di lunedì 20 febbraio gli studenti del triennio degli indirizzi scientifico e delle scienze umane del liceo Laurana Baldi hanno assistito allo spettacolo teatrale ”Gli occhiali di Rosalind”, messo in scena dalla compagnia L’aquila Signorina presso il teatro Raffaello Sanzio di Urbino.

L’opera, interpretata dagli attori Barbara Bonora e Gabriele Argazzi, si basa sul conferimento nel 1962 del premio Nobel per la medicina a tre scienziati: Francis Crick, James Watson e M. Wilkins per aver scoperto la struttura del DNA. L’atto unico ricostruisce l’incontro realmente avvenuto il 16 giugno 1970 fra Francis Crick (interpretato da Gabriele Argazzi) e Anne Sayre (interpretata da Barbara Bonora), una scrittrice americana che stava lavorando alla biografia della sua amica Rosalind Franklin. Il dialogo tra gli attori ci parla delle ricerche condotte da Rosalind sulla struttura del DNA al KIng’s College di Londra dal 1951 al 1952; la scienziata ottenne dati sperimentali decisivi su tale struttura mediante diffrazione dei raggi X, e distinse per prima le due forme (idratata e cristallina) della molecola, ricavando fotografie nitidissime degli schemi di diffrazione del DNA B. Solo sfruttando le scoperte della giovane chimica Watson, Crick e Wilkins sarebbero riusciti ad elaborare il modello della forma del DNA che gli avrebbe fatto vincere il Nobel. In occasione della cerimonia di conferimento del premio i tre scienziati non hanno neppure nominato la Franklin nel loro discorso di ringraziamento.

Gli attori hanno saputo rievocare in modo molto efficace e con grande sensibilità la discriminazione subita da Rosalind Franklin da parte di colleghi maschi estremamente competitivi, i quali non si sono fatti alcuno scrupolo ad appropriarsi delle sue ricerche. Lo spettacolo rende così omaggio ad una figura femminile che ha subito una grande ingiustizia a causa del sessismo dominante nel mondo della ricerca scientifica, che ha volutamente disconosciuto il suo impegno, la sua intelligenza e la ha derubata del successo che le sue scoperte le avrebbero meritatamente attribuito.

Gli ostacoli derivanti dalle discriminazioni di genere che si incontravano nel mondo della ricerca scientifica nei primi anni del ‘900 purtroppo continuano ad esistere ancora oggi, sebbene sempre più donne riescano ad ottenere ottimi risultati scolastici e accademici in ambito scientifico, non di rado superiori a quelli dei colleghi maschi.


Davide Sergiacomo

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